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L’incidente aereo di San Donato

Qualcosa su cui riflettere

Qualunque segratese, alzando gli occhi al cielo mentre, un aereo passa sopra la nostra città, prega Dio – per chi ci crede – o si affida alla buona sorte e spera di non dover assistere a qualcosa come l’incidente di domenica scorsa.

Anche se le cause che hanno provocato l’incidente sono ancora da accertare, l’incendio al motore, come riferito da molti testimoni, sembra essere il motivo del disastro il cui bilancio è purtroppo definito e molto pesante, otto vittime. Il ritrovamento della scatola nera porterà un valido contributo a chiarire le ragioni della disgrazia ma rimane pur sempre una magra consolazione per i familiari sapere come sono morti e non aiuta a lenire il dolore.

Dopo i primi concitati minuti dal grande botto e dalla lunga colonna di fumo che si è sprigionata dal luogo dell’impatto, è stato naturale pensare come mai sia caduto lì visto che aveva appena lasciato la pista di Linate.

Il velivolo PC-12 con identificazione YR-PDV, era decollato da Linate alle 13:04 con destinazione Olbia. Man mano che le notizie arrivavano è stato chiaro che il piccolo aereo con otto passeggeri, dopo il decollo da Linate aveva lasciato la pista dirigendosi verso nord per poi virare verso est per passare a sud di Milano.

La registrazione della rotta dei pochi minuti di volo

Il tracciato mostra che l’aereo ha compiuto una virata ristretta – probabilmente per le ridotte dimensioni – lambendo la parte estrema nord dell’Idroscalo, senza passare per i cieli del nostro centro cittadino, come normalmente fanno molti degli aerei che tutti i giorni partono da Linate. Solo per pura fatalità, dunque, l’incidente non ha interessato il nostro centro abitato.

Ma quali sarebbero le prime misure, il primo soccorso e le prime azioni per contenere, aiutare e scongiurare danni peggiori in caso di un incidente del genere? La Protezione Civile segratese ha un piano per emergenze legate alla presenza dell’aeroporto? Il Comune ha un piano di coordinamento e prima risposta?

Ovviamente, avere un piano di emergenza non ci mette a riparo o al sicuro ma può dare un primo aiuto e scongiurare ulteriori danni e disaggi alla popolazione. L’aeroporto di Linate, dopo la chiusura per i lavori di restyling e le restrizioni legati alla pandemia, sta riprendendo a pieno regime, ad agosto 2021 – dati di ASSAEREPORTI – ha registrato oltre 7mila tra decolli e partenze con oltre mezzo milione di passeggeri. Del resto tutti abbiamo notato l’incremento dei voli attraverso i pochi minuti tra un decollo e l’altro.

Abbiamo inoltrato una formale richiesta alla locale sezione della Protezione Civile e all’assessore competente, in attesa di conoscere la risposta, non si può non pensare che il rischio è reale anche se remoto. La tecnologia, i dispositivi di sicurezza e i vincoli di certificazione di manutenzione e sicurezza a cui sono sottoposti tutti gli aerei che solcano i nostri cieli restringono le cause di incidenti a pura fatalità ma che purtroppo accadono nonostante tutto, e allora è meglio sapere in anticipo come comportarsi.

Roberto Spampinato

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