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Un segratese alla corte di Mancini

Dopo un inizio di stagione incerto, Nicolò Rovella, il centrocampista segratese del Genoa diventa l’uomo di punta della squadra ligure.

Il giovane centrocampista lombardo malgrado i balbettii di inizio stagione del suo Grifone sta diventando sempre più una pedina insostituibile nello scacchiere tattico di Davide Ballardini che a lui rinuncia quasi mai. Un’investitura conquistata sul campo e giustificata dalla serie di prestazioni in crescendo che il non ancora ventenne di Segrate sta inanellando settimana dopo settimana. Conosciuto per la raffinatezza dei suoi tocchi e l’accuratezza della sua visione di gioco Rovella adesso si sta mettendo in luce anche per il suo inaspettato spirito di sacrificio. Statistiche alla mano l’Harry Potter rossoblù è infatti il miglior assistman dei rossoblù (già tre i passaggi vincenti forniti ai compagni nelle prime otto giornate) ma risulta essere anche il giocatore che percorre più chilometri in ogni gara del Genoa. Un maratoneta dai piedi buoni. Dati e doti che gli hanno permesso di maturare enormemente dopo una stagione, quella passata, trascorsa più a osservare che ad interpretare.

OBIETTIVO NAZIONALE – A godere di questa crescita, oltre al Grifone, è anche Roberto Mancini, che Rovella lo ha già messo nel mirino da tempo e che presto potrebbe chiamarlo con sé in Nazionale, rendendo più intenso quell’azzurro finora vestito solo a livello giovanile ma sempre da protagonista. E che dire della Juventus. A gennaio, non senza sollevare perplessità, i bianconeri hanno investito sul ragazzo 18 milioni di euro garantendo al Genoa anche i cartellini dei giovani Portanova e Petrelli, oltre alla possibilità di tenerlo a Pegli per un altro campionato e mezzo. Un’operazione che molti hanno definito azzardata, soprattutto per le cifre e per il fatto che da lì a pochi giorni Rovella sarebbe stato acquistabile a parametro zero. Nonostante questo la Vecchia Signora ha tirato dritto, convinta di aggiudicarsi le prestazioni di uno dei giovani più promettenti del nostro calcio. Convinzioni che domenica dopo domenica si stanno trasformando in certezze.

Roberto Spampinato

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