Caro sindaco, mentre ti appresti a fare le valige per Glasgow, per la tua trasferta, dove racconterai della nostra bella città, di come sta cercando di non soffocare nel cemento della metropoli che avanza, vorrei poterti dare alcuni appunti da portare con te, da condividere, se vuoi, con la platea che ti ascolterà quando parlerai di Segrate, della gente che ci vive, dei bambini che tutti i giorni affollano le classi, quando parlerai della gente che amministri e delle loro aspettative.
Racconta loro come la nostra città è un angolo verde in una Lombardia fortemente antropizzata, dove non c’è soluzione di continuità tra un comune e l’altro, dove una zona industriale vive accanto a un insediamento civile, dove lo smog è il più letale d’Europa, dove ogni anno 70 mila lombardi muoiono per gli effetti dell’inquinamento. Dove, nonostante tutto questo, la gente è tenace e attaccata al suo territorio. Dove l’operosità dei segratesi ha trasformato un piccolo comune agricolo di qualche decennio fa in una elegante e verde cittadina, tra le più ricche d’Italia, civile e accogliente.
Dì loro come la pandemia ha picchiato duro da noi perché l’aria inquinata è stata un ottimo veicolo e ha segnato molti segratesi ma che non ci ha piegati, e con grande spirito di solidarietà abbiamo cercato di alleviare le sofferenze dei meno fortunati.
Di loro, se puoi, che Segrate cercherà di invertire quello che è sotto gli occhi di tutti: dal 1950 il valore medio di consumo di suolo era di 167 m2 per italiano, nel 2013 siamo arrivati a 350, con un incremento di 30 ettari al giorno.
Racconta loro che a Segrate non ci sarà più spazio per nuovi insediamenti, di nessun tipo e che piuttosto lavorerai per spostare quelli inquinanti.
Racconta, se puoi, che cercherai di batterti affinché nessuna nuova zolla di terreno sarà coperta dal cemento, anzi, che farai di più: cercherai di comprimere e ridurre le aree già destinate a essere cementificate, e dove è possibile, ti impegnerai a restituire alla natura, anche con i 36mila alberi piantati, la possibilità di riprendersi dalle ferite di decenni di indiscriminato sfruttamento.
Dì loro che Segrate non vuole essere un modello da vetrina per gli incontri internazionali ma il luogo salubre dove far vivere i suoi cittadini. Dove i bimbi vanno a scuola anche a piedi ma lontani dal traffico e dallo smog.
E mentre saluti le tue figlie prima di partire, prometti loro, come rappresentanti di tutti i bambini segratesi, che ti batterai per lasciare Segrate meglio di come l’hai trovata, grazie.
Roberto Spampinato
Il quattro luglio scorso la Polizia Locale aveva fatto accesso nella villetta di via Pertini,…
Con i sigilli della Polizia Locale si conclude il braccio di ferro tra la Onlus…
Continua il braccio di ferro tra la Onlus, che denunciava il tentativo del Comune di…
È proprio il caso di cominciare dalla fine di questa storia, lunga ben 12 anni…
Botta e risposta attraverso comunicati stampa della Giunta Micheli e la Onlus Rosa di Gerico…
Succede che nella green, solidale e vivibile città di Segrate, virtuoso esempio di rigenerazione urbana,…