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Anno nuovo, vecchie ristrettezze

L’anno nuovo non comincia come speravamo appena un mese fa, anche se i segnali di una recrudescenza della pandemia c’erano tutti.

Gli umori tra i virologi, i nuovi oracoli del XXI secolo, sono contrastanti: “Omicron ci farà uscire dalla pandemia, ci fornirà l’immunizzazione di gregge”, “i dati sulla diffusione rischiano di far saltare i reparti di Covid che sono pieni al 90% di non vaccinati…” in questa ridda di pareri – spesso non richiesti – non è facile orientarsi e lo è ancora meno per il cittadino che si affida alle istituzioni e segue le indicazioni. E quando le indicazioni cominciano a essere contraddittorie, bicefale, dicono una cosa ma in pratica ne fanno un’altra, allora diventa difficile orientarsi. Sempre più spesso assistiamo ad annunci e proclami carichi di buone intenzioni, di belle idee, di mirabolanti progetti che ci fanno ben sperare ma la delusione e la disaffezione e sempre più cocente se quelle parole sono state spese da chi aveva la responsabilità e il dovere dell’onesta, della correttezza, di non giocare con le buone intenzioni.

L’anno appena chiuso, qui a Segrate, di buoni propositi e mirabolanti annunci è stato prodigo. Con puntuale cadenza, abbiamo appreso di un premio ricevuto o di qualche decina di nuove piante nei parchi cittadini. Siamo una delle tre città, al mondo, ad aver ricevuto il prestigioso invito a partecipare alla conferenza sul clima Cop 26.

Segrate gode di una prestigiosa etichetta di “città green”, attorno ad essa gravitano importanti progetti, la porta est, la metropolitana, il chilometro verde, tutte cose che cambieranno certamente in meglio la vita delle prossime generazioni, mentre le attuali stringono la cinghia.

Mesi fa i responsabili delle finanze comunali decisero di estinguere anzitempo dei mutui e, poco prima di Natale, la restituzione di 4 milioni – dovuti, sia ben inteso – e adesso apprendiamo che non ci sono soldi per indire una piccola gara d’appalto per il mantenimento del verde, figuriamoci se possiamo organizzare un centro per effettuare tamponi rapidi.

Tanti piccoli lavori vengono accantonati, in attesa di liquidità, mentre attorno alla nostra città le altre amministrazioni cercano di organizzare Centri per tamponi rapidi. A Segrate, dopo l’annuncio del sindaco per l’apertura di quello dell’Aeronautica, stiamo ancora aspettando la data.

Vorremmo chiedere all’Assessore al Bilancio e Tributi, professore Ordinario di Economia Politica della Bicocca, Luca Stanca, di spiegare la scelta di questa politica, fatta di estinzione di mutui anticipata e rimborsi di oneri a una società che sceglie di cambiare progetto da un comune che fa fatica a far quadrare i conti con la spesa corrente. Non è in discussione la correttezza dei due provvedimenti, ma la scelta dei tempi. Se il primo provvedimento può certamente far risparmiare in interessi e oneri, scelta saggia se hai i soldi per arrivare a fine mese, la seconda sembra quanto meno sconveniente, intempestiva. Con Westfield il rapporto della nostra città, secondo quel poco che sappiamo, potrebbe essere decennale: a parte la viabilità speciale, non hanno ancora piantato un solo chiodo del loro progetto, quindi, a meno che non arruolino imprese cinesi capaci di costruire un ospedale di sei mila posti in poche settimane, è immaginabile che la nostra amministrazione avrà a che fare con i loro manager ancora a lungo. C’era tutto il tempo, quindi, per scegliere quando, eventualmente, restituire tali oneri e sempre se vogliamo trascurare la clausola, prevista nella Convenzione, al punto 7.6 della Convenzione che recita espressamente “ L’ammontare degli oneri di urbanizzazione potrà essere ricalcolato, solo nel caso in cui una o più richieste di permesso di costruire/altro titolo edilizio venga/vengano presentate oltre 36 (trentasei mesi) dalla data di sottoscrizione della presente convenzione”. Magari, a conti fatti, ora della fine, le cifre potrebbero essere diverse.

Una fretta ingiustificata per una politica che vive di progetti a lungo respiro che vedranno, forse, i nostri nipoti, ma che inspiegabilmente  preferisce rimanere senza argent de poche per le piccole spese correnti immediate, mentre alle famiglie segratesi, al posto degli auguri di buon anno, l’amministrazione ha spedito una bella busta della San Marco Spa, con gentile richiesta di integrazione tasse.

Roberto Spampinato

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