A meno di 24 ore dal nostro articolo, che annunciava l’apertura di un nuovo centro tamponi, arrivano dall’assessora Barbara Bianco rettifiche e cambiamenti. In verità già ieri mattina, dopo appena un’ora dalla pubblicazione del nostro articolo, l’assessora ci aveva detto che la data prevista dell’apertura slittava dal 17 al 24 gennaio ma apprendiamo adesso che non era solo la data a cambiare ma tutta l’operazione. Il centro tamponi non va ad aggiungersi a quelli esistenti, le farmacie comunali che in questi giorni stanno reggendo l’onda d’urto della pandemia ma andrà a sostituire le due farmacie – Villaggio Ambrosiano e Lavanderie – quindi, a conti fatti i centri sono uno in meno. L’assessora ha sottolineato, però, che il Centro Unico di Redecesio avrà il doppio del personale che le farmacie hanno destinato alla procedura, attualmente tre nelle due farmacie, e quando aprirà il centro saranno in 6 addetti, forse. Regna molta incertezza, l’assessora ha sempre parlato al condizionale, per cui oggi diventa difficile prevedere cosa davvero accadrà il 24: aprirà il centro tamponi? Chiuderanno il servizio nelle due farmacie comunali? I cittadini segratesi, oggi suddivisi nelle varie farmacie, saranno costretti a recarsi tutti in fila a Redecesio?
Mentre altrove i centri tamponi aprono e sono operativi in appena poche ore dall’annuncio, a Segrate sembra assistere al gioco delle tre carte: apro un centro e ne chiudo due, sempre forse.
L’assessora Bianco sottolinea che questa scelta è dettata dalla sua convinzione che presto – quanto presto? – la richiesta di tamponi calerà.
A parte le convinzioni dell’assessora, la vicenda assume contorni grotteschi. Dopo aver rilasciato l’intervista, nel giro di un’ora, l’assessora non sa se ATS potrà mandare i medici, anzi no, non li può mandare perché “i medici sono abilitati a fare i tamponi solo in un centro alla volta”; “ATS ancora non ci ha abilitato all’accesso al sistema informatico, siamo in attesa “.
Il centro tamponi, che doveva essere di supporto e aggiunta a quelli esistenti, come hanno fatto altrove, si scopre che in realtà andrà a sostituire due di quelli attivi in questo momento, e se prima si poteva scegliere dove recarsi, magari a piedi nella vicina farmacia, adesso i segratesi saranno costretti a prendere la macchina per recarsi nel nuovo Centro Unico Tamponi: un’operazione ben riuscita.
La confusione regna sovrana, un assessorato delicato, come quello alla salute gestito in leggerezza, dove il condizionale prevale sull’indicativo e la programmazione sembra quella di un centro ricreativo per anziani – senza nulla togliere alle agenzie viaggi specializzate per la terza età – e in un momento così delicato per la vita di molte persone, lascia sgomenti.
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