Appelli inascoltati, rinvii, piani di ristrutturazione abbozzati, mirabolanti progetti di riordino del servizio di medicina di base ma pian piano al pettine arrivano solo le promesse mancate, il progetto di spezzettare in un minestrone le prestazioni dei medici di base, con adesione al servizio di medicina nelle Case di Salute mentre sempre meno giovani medici scelgono la professione.
L’eccellenza lombarda, la sanità pubblica, in mano alle amministrazioni regionali che si sono succedute in questi ultimi vent’anni, con lo spostamento verso un sistema sempre più verso il privato, sta per mostrare tutta la drammaticità che, purtroppo, ancora in pochi, pochissimi riescono a mettere a fuoco: nel giro di due o tre anni molti lombardi non avranno più il medico di base, ma un centro collettivo con cui dialogare.
L’istituzione delle Case di Salute è il chiaro tentativo di collettivizzare il lavoro dei medici di base che nei prossimi anni saranno una merce rara, e alcuni di loro stanno tentando di portare all’attenzione dei loro assistiti quello che tardi o presto accadrà a tutto il servizio ma per adesso dalle autorità sanitarie regionali c’è solo un rimandare risposte e soluzioni.
Ed ecco allora che il testo di un messaggio inizia a circolare fra i pazienti i cui medici fra non molto lasceranno l’incarico per il pensionamento e il prepensionamento per quelli che non accettano di lavorare secondo le nuove regole.
Gentili assistiti,
è arrivato il momento che qualcuno vi dica che cosa sta per succedere alla nostra medicina del territorio. Nel giro di due o tre anni la maggior parte di voi resterà senza medico di medicina generale per raggiunta età di pensionamento oppure per il prepensionamento che sarà richiesto da molti se non saranno modificate le condizioni di lavoro diventate insostenibili. Nonostante da ormai 10 anni si sappia che si verificherà questa situazione a breve termine, niente è stato fatto per risolvere l’imminente problema. Le scuole di specializzazione in medicina generale sono a numero chiuso, i concorsi per entrare nella specializzazione di medicina generale vengono aperti a luglio e i giovani laureati che si iscrivono a questa specializzazione per intraprendere il futuro lavoro come Medici di Medicina Generale ( MMG ) percepiscono una borsa di studio di €800 al mese. A settembre vengono aperti i concorsi per le scuole di specializzazione in tutte le altre materie, la cui borsa di studio ammonta a €1400. Questo fa sì che molti degli iscritti alla scuola di specializzazione di medicina generale lascino il corso per dedicarsi ad una qualificazione professionale più remunerativa da subito, ed il loro posto non viene occupato fino all’anno successivo. I pochi nuovi specializzati in medicina generale una volta entrati nella convenzione spesso abbandonano per le gravi difficoltà che incontrano dal punto di vista burocratico, amministrativo, e di rapporto con le istituzioni. Ricordo che un giovane medico che inizia la professione di MMG, quindi con zero assistiti e zero stipendio, deve affittare un ambulatorio il cui costo mediamente si aggira tra gli 800 e i 1000 euro mensili, e deve dotarsi di tutto ciò che gli consente di svolgere la professione, quindi arredamento, apparecchiature, computer, software di gestione, perché indispensabili a svolgere le attività di ambulatorio, ovviamente tutto a sue spese. Inoltre il medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale non ha diritto né a ferie, né a tredicesima e soprattutto deve trovare e pagare un sostituto durante la sua assenza per malattia o ferie, nonostante la ATS per accordo convenzionale debba provvedere alla sostituzione d’ufficio nel caso il medico in questione non sia in grado di nominare un sostituto .
Tutto ciò fa comprendere quanto sia difficile intraprendere e portare avanti la nostra professione in questo momento, e soprattutto trovare giovani medici che siano invogliati a sostenere gli oneri della medicina territoriale ed apportare il necessario ricambio generazionale.
Ma c’è di più.
Sta per essere applicata la riforma della medicina del territorio.
E’ prevista l’apertura di Case della Salute dove i nuovi medici di medicina generale, sempre che ne vengano formati altri, verranno impiegati, in teoria aggiungendosi agli attuali MMG del territorio.
Il MMG sarà tenuto a svolgere la sua attività consueta di ambulatorio per 20 ore la settimana, poi sarà costretto a prestare la sua opera in queste case della salute per vari impieghi per un numero totale di 18 ore settimanali. Questo vuol dire che le 20 ore da destinare all’ambulatorio saranno divise in 4 ore giornaliere, dal lunedì al venerdì, dopodiché l’ambulatorio sarà chiuso e il medico sarà raggiungibile nella Casa della Salute. Se considerate che una Casa della Salute servirà per un bacino di 50 mila abitanti potete aspettarvi che questa si trovi a 10 o 20 o anche più chilometri dalla vostra abitazione. Ovviamente gli ambulatori dei medici che via via andranno in pensione o che abbandoneranno la professione rimarranno chiusi, pertanto molti di voi non avranno più il medico a disposizione sotto casa.
Sono certo che queste informazioni vi serviranno per trarre le dovute considerazioni riguardo al futuro della medicina del territorio ed al rapporto con il vostro Medico di Medicina Generale, che si verrà inevitabilmente a perdere.
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