Fuori dal Comune

Sala scioglie l’Istituzione Idroscalo e si prende il mare dei milanesi. «Non è stata raggiunta l’autonomia finanziaria»; si apre ai privati?

«A distanza di due esercizi dall’avvio, non essendo l’Istituzione riuscita a conseguire l’auspicata autonomia finanziaria, tale da consentire all’Ente di perseguire l’obiettivo di non utilizzare le entrate proprie per il finanziamento di funzioni e servizi non ricompresi nel catalogo di cui alla legge 56/2014, tra cui appunto la gestione dell’Idroscalo, ha finito essa stessa per rappresentare un aggravio dell’agire amministrativo facendo così venire meno le motivazioni della sua costituzione».

cosi recita la relazione tecnica di Antonio Sebastiano Purcaro Direttore Generale dell’Ente metropolitano milanese che apre alla Delibera che sancirà, se approvata, lo scioglimento dell’esercizio dell’organo gestionale dell’Idroscalo il 31 maggio 2022. Il documento inviato ai membri dell’assise metropolitana, insieme alla proposta di Delibera al punto 9 dell’Ordine del giorno del Consiglio  del 30 marzo 2022, ha confermato i rumors sulla vicenda che da qualche settimana si rincorrevano senza conferme ufficiali. Solo una settimana fa noi di 7giorni-SEGRATE.INFO chiedevamo all’Ufficio Stampa di Città Metropolitana di Milano come mai ci fosse così tanto ritardo nell’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione. Domanda rimasta senza risposta. Il Comune di Peschiera Borromeo, quello di Segrate e Regione Lombardia avevano già nominato da tempo i propri rappresentanti in seno al CDA, rispettivamente Carla BruschiFederico Figini e Marco Francioso.

La nomina del Presidente e del delegato del Comune di Milano a completamento dei cinque membri del CDA era sospettosamente in ritardo. Visto l’arrivo della bella stagione la mancanza di programmazione d’indirizzo ha lasciato in mano al Dirigente amministrativo, un tecnico, l’ordinaria e la straordinaria amministrazione. Basta recarsi sull’albo pretorio dell’Istituzione Idroscalo per vedere quali decisioni sono state assunte e che capitoli di spesa anche importanti sono stati assolti. La relazione di Purcaro continua adducendo ad altre problematiche legate alle professionalità occorrenti alla gestione amministrativa che francamente lasciano perplessi, se non altro perché in questi tre anni di Covid le difficoltà  sono emerse in tutti i campi gestionali. 

Beppe Sala quindi vuole una gestione autonoma e separata da Città metropolitana di Milano «un organismo dotato di personalità giuridica, sottoposto alla vigilanza dell’Ente, ma da questo separato, anche aperto alla partecipazione di più soggetti pubblici e privati». Il sindaco di Milano, senza averne mai discusso con i due suoi omologhi di Segrate e Peschiera Borromeo, Micheli e Moretti, e tantomeno con Regione Lombardia, di fatto con questo atto, getta le premesse affinché la gestione del Parco sia sottratta a Città Metropolitana di Milano per creare un soggetto indipendente con la partecipazione anche dei privati. Ancora una volta il sindaco Beppe Sala che governa l’Ente metropolitano, come il giardino di casa sua, non si cura di coinvolgere i Municipi della ex Provincia che hanno legittimi interessi nella gestione delle vicende importanti come quella della gestione dell’Idroscalo. Dopo le multe dell’aeroporto, Sala si prenderà anche il mare dei milanesi?

Giulio Carnevale

redazione

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