Oggi al punto 9 dell’Ordine del Giorno dei lavori del Consiglio metropolitano di Milano si sarebbe dovuto discutere una delibera portata dal sindaco Beppe Sala che chiedeva di votare a favore sullo scioglimento dell’Istituzione Idroscalo, per portare la gestione completa in all’Ente. Delibera ritirata poi dal sindaco Sala, su richiesta dell’opposizione, per essere ridiscussa nelle Commissioni consiliare appena costituita.
Il “colpo di mano” come lo ha chiamato il capogruppo della Lega non c’è stato. Il buon senso ha prevalso. La proposta di Delibera da votare oggi 30 marzo, portata dalla maggioranza, è stata comunicata ai consiglieri solo il 23 marzo. Per via dei tempi contingentati che non hanno permesso neanche di approfondire l’argomento, questa modalità ha suscitato numerose polemiche.
Infatti la relazione tecnica di Antonio Sebastiano Purcaro Direttore Generale dell’Ente metropolitano milanese, allegata alla proposta di Delibera mancava, come ha fatto notare in aula Pino Pozzoli (FdI), di elementi oggettivi per la valutazione dell’Atto.
Il documento da approvare parlava del mancato raggiungimento della autonomia finanziaria senza comunicare ai membri del Consiglio il dettaglio economico delle gestioni, in periodo di Covid fra l’altro. Ma soprattutto non era chiaro sul destino futuro del “Mare dei milanesi”.La paventata collaborazione dei privati ha fatto poi drizzare le antenne all’opposizione, da più parti si è sollevata l’ipotesi che questa decisione potesse nascondere l’intenzione di privatizzare gli ingressi al Parco.
Cosi i capigruppo dei tre gruppi consiliari del Centrodestra, Vera Cocucci (Forza Italia), Samuele Piscina (Lega) e Pino Pozzoli (Fratelli d’Italia), hanno lavorato nottetempo per produrre, una Mozione che chiedesse lo stralcio del punto 9. Se non fosse stata accolta: «Il nostro Gruppo ha preparato 216 emendamenti – ha commentato Vera Cocucci durante l’assise -. Insieme a quelli dei colleghi sono oltre 250. Non siamo contro a priori, ma vogliamo approfondire».
Pino Pozzoli poi ha alzato l’asticella delle buone ragioni che hanno spinto l’opposizione con l’adesione anche del Gruppo Civico di Finiguerra, di chiedere lo stralcio del punto: «Ci sono delle zone d’ombra nella gestione dell’Idroscalo che vanno dipanate. L’obiettivo del pareggio di bilancio riportato nella relazione, non c’era neanche all’origine. Non sappiamo quanto costasse prima la gestione dell’Idroscalo e quanto costi adesso. Noi non sappiamo le altre motivazioni che spingono per la soppressione di una istituzione che in questi anni ha ottenuto ottimi risultati».
Dal canto suo la maggioranza con il Sindaco in testa ha confermato che l’ Idroscalo in ogni caso resterà a gestione pubblica , rasserenando un po’ gli animi, anche se Cocucci ha fatto notare che nelle pieghe della proposta della Delibera non fosse chiaro questo passaggio. In un interrogazione il Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia ha fatto proprie le richieste di chiarimento su numerose operazioni che il Consiglio di Amministrazione esautorato, aveva fatto nello scorso anno, a cui non è mai stata data risposta. Domande lecite sulla gestione di manifestazioni, dei parcheggi e di diverse operazioni commerciali che «Meritano una risposta» ha tuonato Pozzoli .
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