Un po’ di delusione, a dire il vero, l’avranno provata i presenti in aula e chi ha seguito in remoto il Consiglio comunale di ieri sera, iniziato con il canonico ritardo di venti minuti.
Forse c’è un articolo del regolamento che impedisce di iniziare in orario, cercheremo nel regolamento o forse, più semplicemente, i consiglieri dovrebbero presentarsi in orario per l’appello…
L’attesa per una scenata o un po’ di bagarre c’era, e il pubblico era lì per lo show della politica ma lo spettacolo cui abbiamo assistito è stato di ben altro tenore: un minuetto di grazie, prego, coinvolgenti e partecipate spiegazioni e, cosa rara, ben due argomenti all’ordine del giorno passati all’unanimità, e questi basti a descrivere l’atmosfera di ieri sera in Consiglio comunale.
Due i momenti topici della seduta: la risposta all’interrogazione della Lega sulle multe a Linate, di cui vi abbiamo anticipato ieri la risposta – qui l’articolo – e la mozione/interrogazione di Forza Italia circa le dichiarazioni del sindaco, rese a un giornalista del Corriere, sull’eventualità di portare a Segrate il nuovo stadio, realizzazione di cui si parla ormai da mesi e che sta mettendo un po’ sulle braci il Sindaco Sala.
Per una buona mezz’ora si è parlato se aveva senso coinvolgere il Consiglio nel discutere le dichiarazioni che il sindaco aveva rilasciato in quell’intervista, nello specifico, aveva escluso categoricamente lo stadio a Segrate e, forse l’intento dei consiglieri di Forza Italia puntava a comprendere proprio questo: come fa il sindaco a escludere a priori qualunque decisione “affrettata” e senza passare per il Consiglio? Nel quesito dei consiglieri forzisti, letto dal Consiglere Gocilli, si parla anche di “opportunità straordinaria, in termini d’indotto, d’immagine e di prestigio internazionale”, un refrain dei tempi delle discussioni su Westfield.
Ai consiglieri forzisti forse deve aver fatto effetto l’attacco dell’articolo del Corriere che “C’è chi farebbe carte false per avere un investimento del genere sui propri terreni e chi invece il nuovo stadio di Milan e Inter proprio non lo vuole neanche per ipotesi”.
Certo, stile e buongusto avrebbero suggerito ai consiglieri forzisti di non parlare più di “opportunità” riguardo a un’infrastruttura come lo stadio, con una capienza magari di 60 mila spettatori, in una città che ne conta la metà.
Ai consiglieri di Forza Italia forse va ricordato anche come l’altra opportunità sia andata a finire per Segrate – il grande centro commerciale Westfield – voluto dalla giunta Alessandrini, targata proprio Forza Italia.
Nella risposta anche il sindaco ha ricordato quale impatto avrebbe – a questo punto possiamo parlare al passato – potuto esercitare il più grande centro commerciale d’Europa, omettendo di ricordare che tutta l’operazione fu votata con l’appoggio del PD Segratese, lo stesso che l’ha sorretto e portato alla poltrona di primo cittadino per ben due mandati. L’argomento è molto delicato, e forse maggioranza e opposizione sanno bene i rischi attorno alla vicenda del centro commerciale, come la spada di Damocle che pende sugli oneri milionari, incassati e spesi che, per effetto di una clausola dell’accordo di Convenzione, potrebbero essere richiesti indietro in caso di rinuncia dell’operatore nel proseguire il progetto.
Reticenze e amnesie, di maggioranza e minoranza, hanno portato a un dibattito surreale. Da quel momento è andata in scena la commedia degli equivoci.
Il sindaco fa presente che discussioni del genere forse è meglio affrontarle nelle Commissioni, il corretto luogo per un dibattito e per l’esposizione dei vari punti di vista, mentre il Consiglio è il luogo dove tradizionalmente si vota quanto già discusso nelle varie Commissioni, ma comunque il sindaco non si sottrae alla domanda.
Il primo cittadino fa presente che la sua risposta era frutto delle informazioni in suo possesso, circa le intenzioni della multinazionale proprietaria dell’area, che avevano già escluso proprio due destinazioni – logistica e stadio – per cui aveva escluso che si potesse parlare di stadio in quell’area e poi, ha concluso il sindaco, non aveva ricevuto nessuna chiamata o segno di interesse da chicchessia, quindi la sua non era tanto una risposta sulle sue intenzioni ma quanto sullo stato delle cose. Il Consigliere Gocilli parla di “progettualità importanti, condivisioni con il Consiglio” e la Consigliera Aldini sottolinea come tutto sia da riportare sotto la questione di metodo e che “questioni enormi vengano condivise e ben esplicitate…”
Da qui una carrellata d’interventi dei consiglieri di maggioranza, come Greta Coraglia che parla di nessun timore per le dichiarazioni del sindaco perché comunque qualunque decisione dovrà passare dalla Giunta e dal Consiglio, qualunque siano le idee del sindaco… Un avvertimento per il sindaco?
È poi il turno del Consigliere Berselli che fa una domanda sulla domanda… si scusa ma dice di non aver capito la posizione di Forza Italia, e domanda: siete per la costruzione dello stadio? Una domanda “priva di polemica” quella del consigliere PD che tenta di far ribadire quanto il Consigliere Gocilli aveva già detto parlando di opportunità.
Il Sindaco ribadisce che “se mai arrivasse sul mio tavolo qualunque tema di una certa rilevanza, non avrò nessun timore a portarlo in Consiglio per il dibattito…” e ricorda come durante la Giunta Alessandrini non ci fu nessun dibattito preliminare per Westfield, nessuna discussione per un’opera di 250 mila metri quadrati.
È poi il turno dell’Assessore Dalerba che parla di precedente gravissimo se “quest’Aula avvallasse l’idea che si debba discutere d’invenzioni giornalistiche…” la colpa è sempre dei giornalisti.
Il Consigliere Figini si rallegra di come il dibattito abbia preso la piega di un confronto bellissimo, “una delle prime volte che il Consiglio viene onorato da una discussione, un dibattito cosa che molto spesso non c’è…”, viva la sincerità e conclude parlando di spirito costruttivo comune. Chiude il giro d’interventi Bruno Barsanti, consigliere e segretario del PD segratese, che rassicura la collega di minoranza, Laura Aldini, a cui si rivolge direttamente, dicendo di “assumersi la responsabilità per la massima trasparenza su quelle che saranno le scelte della maggioranza…” la Consigliera Aldini indossava la mascherina e non è stato possibile leggere sul suo volto l’effetto di queste rassicuranti parole.
Insomma, il Consiglio comunale scopre il dibattito e il confronto in Aula per un articolo di un “sedicente” giornalista del Corriere, ma tanto è bastato per scaldare i cuori e accendere il sacro fuoco della democrazia in Consiglio comunale. Le roi est mort, vive le roi!
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