Sull’Albo pretorio sono stati pubblicati i documenti amministrativi – le determinazioni dirigenziali – che predispongono l’amministrazione comunale alle relative uscite di cassa per quanto riguarda le indennità di funzione degli Amministratori comunali.
Nei documenti si legge che l’amministrazione determina “di impegnare la somma complessiva di euro 101.250,00 per le indennità di Sindaco ed Assessori relativamente per il primo semestre 2023 e per la corresponsione dell’indennità di funzione del Presidente del Consiglio Comunale per tutto l’anno 2023, la somma di euro 24.300,00.” A questi importi poi vanno aggiunti oneri previdenziali, come quelle per il sindaco che è in aspettativa dal posto di lavoro in Mediaset, per cui il Comune versa 15.400€ all’Inps e 4.200€ a R.T.I. RETI TELEVISIVE ITALIANE SPA.
Secondo sempre il documento di programmazione ecco le indennità mensili attribuite alle singole cariche:
Per la natura dell’incarico e le responsabilità del sindaco, il suo stipendio è certamente adeguato – non so se tutti accetteremmo di fare il sindaco, indipendentemente dalla cifra – mentre, quello da assessore libero professionista lascia qualche perplessità.
Stando ai dati della determina, sono solo due i componenti della Giunta Comunale ad avere un lavoro dipendente, il Vice-sindaco Di Chio e l’Assessore Stanca per cui ricevono il 50% dell’indennità prevista perché lavoratori dipendenti che mantengono il loro primo lavoro, tutti gli altri, in qualità di liberi professionisti, la ricevono completa.
Come abbiamo visto, il lavoratore autonomo, in caso di incarico amministrativo presso un ente locale, ha diritto di usufruire dell’indennità di funzione nella misura intera, anche nel caso in cui continui a svolgere la propria attività libero-professionale, nel caso del lavoratore dipendente, invece, che continui a mantenere il proprio posto di lavoro, l’indennità viene decurtata del 50%.
È evidente la disparità di trattamento tra il lavoratore dipendente e il libero professionista e il legislatore ha immaginato – forse – che i liberi professionisti che scendono in campo siano professionisti a basso reddito o disoccupati. Ma in fondo questa logica è in linea con la politica fiscale del Paese, i lavoratori dipendenti sono quelli dal reddito certo per cui è facile tassarli, per i liberi professionisti c’è sempre l’incognita della professione.
Nel caso segratese, i curricula dei nostri amministratori ci descrivono professionisti affermati con studi legali associati o studi per consulenza alle imprese in ambito contrattuale per operazioni societarie, profili altamente specializzati con redditi adeguati, immaginiamo. Ed è forse per questo, più è alto il reddito del libero professionista è più costa il tempo che dedicato alla funzione pubblica, o forse vero il contrario: la formazione del reddito degli amministratori dovrebbe indicare il reale impegno verso la collettività?
Tutt’altra musica per quanto riguarda i consiglieri comunali per cui la determina dirigenziale 94 dell’8 febbraio prevede un impegno di spesa complessiva di 30 mila euro.
Anche ad avere il sacro fuoco della politica, rimane difficile comprendere come con meno di 70€ lordi a seduta si possa fare un buon lavoro da consigliere comunale. Per capirci, i consiglieri comunali sono quelli che in Parlamento sono i parlamentari, coloro i quali propongono le leggi, scrivo provvedimenti e controllano l’operato del governo, insomma, una mole di lavoro che se fatta bene richiede un considerevole numero di ore mensili. Ed è forse per questo che in Consiglio comunale è raro vedere qualche mozione o interrogazione a firma diversa dei soliti consiglieri che si prendono l’onere di studiare le carte per poi fare il lavoro sotto cui tutto il gruppo consiliare mette la firma, pregiudicando la qualità e la diversità del dibattito consiliare.
Gettoni di presenza percepiti nell’anno 2020 dopo il rinnovo elettorale | |
CONSIGLIERI | Compenso lordo 2020 |
CORAGLIA GRETA | € 209,88 |
STROZZI LUCA | € 209,88 |
VALLONE TOMMASO | € 279,84 |
QUAGLIA PIETRO | € 279,84 |
LIMENTANI FRANCESCA MARIA | € 209,88 |
VEZZONI GIULIA MARIA | € 209,88 |
FERRANTE GIUSEPPE | € 209,88 |
VIOLI AMALIA | € 209,88 |
PIGNATARO ALESSANDRO | € 279,84 |
MICHELLI ELENA | € 209,88 |
BERSELLI RENATO | € 209,88 |
TETTAMANZI SARA | € 69,96 |
GRIGUOLO MARCO | € 279,84 |
FIGINI FEDERICO | € 279,84 |
SIRTORI LUCA | € 279,84 |
DE FELICE NICOLA | € 209,88 |
LA MALFA ANTONINO | € 209,88 |
VIGANO’ ROBERTO | € 209,88 |
CARANDINA MARCO | € 279,84 |
ALDINI LAURA | € 139,92 |
TREBINO MARCO | € 209,88 |
GOCILLI MAURO | € 139,92 |
AURICCHIO CARMINE | € 279,84 |
TOTALE | € 5.107,08 |
Il bilancio di una città come quella di Segrate è limitato, il nostro poi è vincolato da impegni di spesa di rientro di debito pregresso, e gli importi destinati alle varie voci per il funzionamento della macchina comunale sono decisi da leggi nazionali, quindi, la politica locale ci può fare poco e forse quel poco lo fa già, ma rimane sempre il dubbio se abbiamo amministratori capaci e motivati, certo, nel caso dei consiglieri le motivazioni sono poche e mal distribuite.
Il quattro luglio scorso la Polizia Locale aveva fatto accesso nella villetta di via Pertini,…
Con i sigilli della Polizia Locale si conclude il braccio di ferro tra la Onlus…
Continua il braccio di ferro tra la Onlus, che denunciava il tentativo del Comune di…
È proprio il caso di cominciare dalla fine di questa storia, lunga ben 12 anni…
Botta e risposta attraverso comunicati stampa della Giunta Micheli e la Onlus Rosa di Gerico…
Succede che nella green, solidale e vivibile città di Segrate, virtuoso esempio di rigenerazione urbana,…
View Comments
Articolo interessante, fornisce informazioni che molti cittadini( io tra questi) non conoscono per niente.
È vero che la politica dovrebbe avere come motore le idee per il bene comune e la passione che le anima. Ma leggere la cifra simbolica che percepiscono i consiglieri fa riflettere. Il lavoro svolto dai consiglieri andrebbe adeguatamente compensato magari adottando delle forme che in qualche modo premiano quelli che si impegnano maggiormente.
Sono d'accordo, il lavoro di chi s'impegna a scrivere e studiare i dossier che sono discussi in Consiglio deve essere pagato adeguatamente, altrimenti avremo sempre l'hobby della politica - quando non ci sono interessi più inconfessabili - a gestire la cosa pubblica.