In Comune

Un certo modo di fare politica

Come diceva Ennio Flaiano, in Italia la situazione politica è molto grave ma purtuttavia non è seria e a Segrate, se possibile, ridicola.

Il Terzo Polo è già storia, morto nella culla, e nella sua pur breve esistenza ha rappresentato un certo modo di fare politica, di cambiare casacca e idee, in accordo ai propri interessi.

Le cronache nazionali raccontano come in queste ore Renzi stia cercando di smacarsi da Calenda, annunciando, tra l’altro, di voler fare anche un nuovo mestiere, il direttore di giornale. Tra i tanti mestieri di Renzi, pare, comunque, che il demolitore sia quello che gli viene meglio.

Il fondatore di Azione si dice incredulo, in fondo è vittima della stessa disinvoltura che egli stesso ha usato verso i suoi mancati partner, l’ingenuo Letta ne sa qualcosa. Ma qui di ingenui non si vede nemmeno l’ombra.

A Segrate il Terzo Polo ha ben sintetizzato proprio questo “certo modo” di fare politica. Gli eletti di Segrate Nostra, quando hanno annusato la possibilità di salire sul carro della ribalta nazionale, hanno tradito la storia e il progetto della lista civica, seppellendo il suo simbolo, portando in consiglio i simboli di Azione e di Italia Viva. 

C’è poi il caso dell’assessore Achilli che preferisce la gita fuori porta alla riunione di Giunta, dove veniva presentato proprio una sua proposta di deliberazione in fatto di adeguamento salariale dei dipendenti comunale. La politica come hobby, da praticare nel tempo libero. Superfluo dire che vista l’aria che tirava nel Terzo Polo non ci si poteva aspettare nulla di buono.

E per concludere scomodiamo ancora una volta Flaiano che aveva ben messo in luce vizi e virtù degli italiani: “Questo popolo di santi, di poeti, di navigatori, di nipoti, di cognati…” e di compagni d’oratorio aggiungiamo noi.

Roberto Spampinato

View Comments

  • Che squallore!!
    Ma no , l’opportunismo e la mediocrità ormai la fanno da padroni e purtroppo non solo a Segrate e nel paese (o Nazione come piace dire ai nuovi padroni) e quindi quello che osserviamo da vicino è la normalità .
    Forse il problema è dovuto al fatto che a scandalizzarci siamo rimasti in pochi ed anche noi (pochi) non mostriamo grandi reazioni. Chiudiamo un occhio, spesso entrambi e ci mostriamo accondiscendenti . Sarà solo per quieto vivere?

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