L’ha annunciato direttamente il primo cittadino Paolo Micheli, sul profilo FB: “Questo sabato alle 8.30 finalmente riapre la nostra piattaforma ecologica! Sabato ci sarò anch’io a festeggiare la riapertura perché sono tra i tanti segratesi che hanno messo da parte un bel po’ di roba da buttare”.
E mentre molti segratesi tirano un sospiro, finalmente possono svuotare box e cantine affollate di oggetti che non sono riusciti a smaltire durante il prolungato stop della ricicleria, apprendono che sono in arrivo nuove norme per il servizio di raccolta di sfalci e potature.
Sette mesi di lavori e ritardi
La piattaforma ecologica riapre dopo circa sette mesi di lavori, tre rinvii e quattro mesi di ritardo che, come apprendiamo dalle parole del sindaco, ha subito un pesante ritardo per le difficoltà incontrate dall’impresa incaricata. I lavori di adeguamento della struttura alle prescrizioni di Città Metropolitana prevedevano una tettoia sui grandi cassoni di raccolta e l’adeguamento del sistema fognario, un lavoro che oltre l’ingente costo, ha comportato la chiusura e tanti disagi alla città non previsti o, forse, sottovalutati.
Certamente nessuno poteva mettere in conto un ritardo così pesante ma pare anche che allo stesso modo nessuno abbia pensato a un piano B, tipo la convenzione con le discariche di zona di altri comuni o un sistema di raccolta in grado di sopperire alla chiusura dell’impianto. Si mormora che, in effetti, l’amministrazione abbia tentato un accordo con i comuni vicini ma i diversi modi di intendere l’accordo tra il nostro sindaco e i suoi omologhi non ha portato a un accordo, di fatto lasciando che la città si arrangiasse come poteva.
In arrivo novità per la raccolta del verde
Finalmente il capitolo discarica sembra chiuso ma ecco, sempre in fatto di rifiuti, un volantino attaccato con un ostinato biadesivo a tutti i cancelli del Villaggio, annunciare che le modalità per la raccolta di sfalci e verde cambia.
Arriva il bidone per il verde, che va richiesto telematicamente al seguente link https://www.amsa.it/cittadini?fua=true, dentro il quale dovranno essere raccolti tutti gli scarti di potature mentre i rami dovranno essere raccolti in fascine lunghe non più di un metro e di peso non superiore ai 10 kg per un massimo di cinque pezzi.
Sempre secondo il volantino, non potranno più essere utilizzati sacchi di plastica, cassette e scatole di cartone.
Per Alessandro Pignataro, assessore con delega Ecologia e Ambiente, Verde e Arredo urbano, Tutela degli animali e Attuazione del programma, “Si tratta di una proposta inserita come miglioria nell’offerta tecnica di AMSA nella Gara del 2019, a seguito di una forte raccomandazione da parte di Città Metropolitana di eliminare la plastica come metodo di conferimento dei rifiuti vegetali, dopo aver trovato residui di plastica nel compost verde prodotto partendo dagli scarti vegetali. Inoltre, sta cambiando il quadro normativo che dispone di non utilizzare più i sacchi di plastica per il conferimento della frazione verde.
Questo potrà poi comportare un risparmio nella futura assegnazione della gara annuale sullo smaltimento in quanto questa tipologia di raccolta comporta meno oneri all’impianto di trattamento finale”.
Un risparmio ma non per i segratesi
Insomma, per l’assessore si tratta di una miglioria che potrebbe portare perfino a un risparmio ma onestamente risulta difficile che ciò potrà accadere, almeno per l’utenza finale e non è faticoso immaginarne il motivo. A Segrate, città verde e con un’importante presenza di verde privato, solo nella zona del Villaggio Ambrosiano ci sono circa settecento villette e ognuna di queste ha un giardino che va dalla decina di metri quadrati fino agli oltre mille metri quadrati, è impensabile immaginare che un solo bidone possa raccogliere l’intera potatura di una siepe o il taglio del prato.
Si sta forse chiedendo al cittadino di farsi carico di portare direttamente in discarica gli sfalci, poiché l’Amsa non ritirerà gli scarti verdi che non saranno posti all’interno del cassonetto? Se è così è chiaro che si tratta di un risparmio per chi deve raccogliere i quintali di scarto verde ma non per l’utente finale che si dovrà fare carico di conferire direttamente in discarica quanto non entrerà nel bidone.
Il conto dei rifiuti a Segrate
Una miglioria che richiede al cittadino di farsi carico di una fetta del costo dello smaltimento, per altro a un’utenza che paga già di per sé un tributo salato. Secondo i conti del Comune, nel documento Tariffe sui rifiuti – Tari, tariffe per il 2022, tra costi fissi e costi variabili, il totale dell’ammontare che i segratesi pagano è di 5.326.728,48 euro, qualcosa come 150 euro/anno per segratese. Un dato calcolato solo dividendo la somma del servizio per il numero degli abitanti, senza nessuna pretesa di scientificità e analisi in dettaglio della ripartizione del tributo ma sufficiente a comprendere l’incidenza sulle finanze dei cittadini.
La differenziata in Italia
La raccolta differenziata sempre più capillare e ben organizzata, l’Italia è tra le migliori in Europa, con punte di riciclo vicini all’85%, avrebbe dovuto portare a un risparmio sulle tariffe in seguito a un migliore smaltimento e riciclo della nostra spazzatura ma tutto ciò è rimasto solo sulla carta, mentre i costi ogni anno subiscono ritocchi e aggiustamenti, segno evidente che non dipende solo da quanto scarto produciamo.
Piccola consolazione
Se per i segratesi si profila un nuovo rompicapo “dove metto gli sfalci del giardino” farà certamente piacere l’annuncio del sindaco che ha dichiarato che è intenzionato ad applicare “le penali per i ritardi all’impresa e destineremo i soldi alla riqualificazione di un’area giochi cittadina, restituendo così in qualche modo alla comunità questo tempo perso”.
Non tutto è perduto.
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