In Comune

Da che parte sto?

Da qualche tempo ho scoperto Segrate.info, che trovo interessante e sempre ben informato. Gli articoli non sono mai banali e sempre pieni di dettagli e informazioni che raramente trovo sulla stampa locale, lo stile accattivante dell’autore e gli argomenti trattati permettono una visione non omologata, originale, tuttavia, mi domando come mai il tono degli articoli è spesso molto critico con l’amministrazione e soprattutto con il sindaco, quasi una sorta di questione personale dell’autore con il primo cittadino…Isabella

Gentile Isabella, grazie per le sue parole di apprezzamento. Ho deciso di pubblicare uno stralcio della sua lettera, normalmente non ne ricevo tante, e non rispondo mai – esiguità di tempo a disposizione – ma questa volta ho scelto di pubblicare la sua per il tono garbato e civile, merce ormai rara, specie quando ci si nasconde dietro anonime mail, e poi perché ha mosso una critica che altri, con toni meno garbati dei suoi, mi hanno fatto in anonime missive, ovvero, quella di essere di parte.

A dar retta loro, non si capisce da che parte starei, una volta mi danno del fascista, l’altra del vetero comunista, in un solo caso del social democratico, e non sto scherzando.

Ricordo un mio professore di Semiotica del Print College di Londra che diceva che è impossibile essere apolitico, ovvero, non è pensabile non esprimere un senso di appartenenza, di vicinanza, di affinità di idee a un determinato modello politico, neanche volendo. Gli stessi anarchici, che sognano di vivere un ordine fondato sull’autonomia e la libertà degli individui, contrapposto a ogni forma di potere costituito, compreso quello statale, in realtà intendono la prospettiva politica e un progetto sociale ben preciso.

Anche inconsapevolmente e senza premeditazione, le nostre azioni, le nostre idee e il nostro modo di esprimerci, inevitabilmente, risentono della nostra cultura, del nostro modo di essere, della nostra identità. Identità, a sua volta, costituita da esperienze, dal percorso di vita, dagli studi e anche dall’influenza della famiglia. Tutte cose che, volendo o nolendo, ci collocano da qualche parte della grande corrente del pensiero politico. Certo, succede poi che qualcuno fa un po’ di confusione, il grande Gaber diceva cos’è la Destra cos’è la Sinistra, e oggi si tende a banalizzare concetti e idee politiche quando non si riescono a piegare alle proprie necessità o non se ne comprende pienamente il significato. 

Non mi preoccupo di apparire di destra o di sinistra, del resto ormai sono concetti così labili, così mobili che la stessa politica dei partiti fa fatica a rappresentare. Quindi, per quanto mi riguarda, ognuno si faccia l’idea che vuole, chi mi conosce sa quali sono le mie origini, il mio background, la mia formazione. Non dico questo per superbia ma semplicemente perché l’affermazione di essere di una determinata idea politica non cambia la sostanza delle cose, chi vorrà continuare a leggere quello che scrivo lo farà ancora, chi, invece, ha bisogno di conoscere la paternità politica degli articoli sarà deluso, potrà consolarsi con i tanti fogli stampati in circolazione.

Veniamo agli articoli di Segrate.info

Il mio intento è quello di dare una visione alternativa, come dice lei “non omologata, originale”, non a caso il sottotitolo della testata è “DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA”. Segrate gode di una cospicua quantità di organi d’informazione così come tante pagine social e c’è una vivace attività d’informazione. I giornali segratesi si occupano principalmente di cronaca, sport, attualità, limitando il più possibile i commenti e le prese di posizione, è una scelta rispettabile, forse dettata dalle necessità degli editori. I blog e le pagine social sono molto esuberanti, spesso c’è tanta confusione, tifo da stadio e per loro natura è difficile trovarvi informazioni utili. 

Segrate.info è un blog, a carattere giornalistico, soprattutto d’opinione, che non ha nessuna pretesa di essere un canale d’informazione esaustiva su quanto accade nella nostra città. Come avrà visto, non tratto molti degli eventi e delle notizie sulla città. 

Gli articoli di Segrate.info li scrivo da solo, nei ritagli dal lavoro, sovente al cellulare, spesso hanno degli errori – colgo l’occasione per scusarmi – ma il mio sforzo è quello di far riflettere, di guardare ai fatti che racconto da una prospettiva diversa, spero e credo, molto più vicina a quella del cittadino comune, dell’utente, visto che qui viviamo e paghiamo le tasse. 

La funzione della tanto vituperata stampa, nonostante sia spesso molto partigiana, ha lo scopo di assicurare che il popolo sia libero di ricevere e diffondere informazioni che non siano manipolate o al servizio di una particolare persona, organizzazione o interesse. Il suo compito, infatti, è spesso quello di indagare sulle persone di potere, e soprattutto sul governo, di porre domande difficili e cercare di scoprire cosa sta realmente accadendo, indipendentemente dalle conseguenze politiche. Paradossalmente, è più difficile essere informati adesso, nell’era del “tutti connessi”, di quando trenta anni fa c’era solo la stampa tradizionale, giornali e tv. Il rumore di fondo generato dai social, da migliaia di pagine di informazione spesso coprono le notizie che davvero possono importare ai cittadini.

Nel mio piccolo faccio questo per Segrate, la città dove vivo e che ritengo meriti ogni sforzo per mantenerla vivibile. 

Le critiche al sindaco, ovviamente, non hanno nessun carattere personale, ci mancherebbe, sono il normale rapporto tra ruoli e funzioni.  Il giudizio degli elettori e quello più in generale dell’opinione pubblica, passa proprio attraverso la stampa, che ne è interprete e filtro.

Chi governa sa che deve sottoporsi al giudizio degli elettori, e non solo a ogni elezione ma in ogni momento del suo mandato. La stampa ha il compito d’incalzare la politica, di marcarla stretta, tenendo sempre viva l’attenzione dei cittadini.

Roberto Spampinato

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