Tira una brutta aria attorno al Parco dei Mulini, l’ultimo in ordine di tempo tra i progetti lanciati dal sindaco Micheli.
I tagli al PNRR riguardano tutti i Piani Urbani Integrati, di cui fanno parte le “opere di riqualificazione delle aree pubbliche di ambito urbano per la realizzazione del Parco dei Mulini”, come riporta proprio il cartello apposto sul cantiere.
Per Simone Negri, consigliere lombardo del Partito Democratico, che nella precedente esperienza da consigliere delegato in città Metropolitana di Milano aveva seguito proprio i progetti relativi ai Piani Urbani Integrati, “LE PROPOSTE DEL GOVERNO PER LA REVISIONE DEL PNRR E IL CAPITOLO REPOWEREU”, (scaricalo qui) presentati alla Camera lo scorso 31 luglio, oltre all’enorme potenziale danno economico, rischia di generare confusione e una montagna di ricorsi.
Intanto il ministro Fitto si è affrettato a presentare alla Camere il documento “Definanziamenti e le misure da eliminare dal PNRR” unico caso europeo di rinuncia a finanziamenti previsti dal grande piano voluto dalla Commissione europea dopo la pandemia di COVID-19.
“Nella proposta di revisione del PNRR da parte del governo – prosegue Negri – è riportato nero su bianco l’azzeramento dei 2.494 mld di euro legati ai Piani Urbani Integrati, una misura destinata alle città metropolitane e volti a rendere il territorio più resiliente e a rigenerare il tessuto urbano. Al momento, salvo questi documenti che però sono chiarissimi, agli enti interessati non è arrivata nessuna comunicazione”.
La battaglia ideologica attorno al PNRR rischia di fare danni enormi, bisogna solo attendere se questi danni saranno di natura finanziaria – per i tanti progetti avviati ma senza copertura – o di natura d’immagine per il governo, che potrebbe essere smentito da Bruxelles.
Nelle parole del consigliere Negri, per Città Metropolitana la decisione dell’esecutivo Meloni rischia di trasformarsi in un disastro:
“La Città Metropolitana di Milano da un anno e mezzo lavora con i comuni per mettere a terra ben 277 milioni di euro. Stando a quanto stiamo leggendo, rischiamo di veder saltare Cambio, il biciplan con 82 km di super ciclabili; Spugna, l’insieme di 90 interventi volti a migliorare il drenaggio delle acque in occasione di forti nubifragi come quello degli scorsi giorni; 34 progetti di rigenerazione urbana in altrettanti comuni del territorio; ben 110 milioni di euro legati a progetti su Milano, dalla riqualificazione di Rubattino ad alcuni nodi di interscambio della città.”
Intanto dai ministeri competenti fanno sapere ai tanti amministratori locali, che hanno chiesto indicazioni su cosa fare, di andare avanti come da programma. Oltre l’annuncio del ministro Fitto, per adesso, non c’è nessuna indicazione su come procedere.
Simone Negri conclude: “Se quanto appreso dai documenti ufficiali del governo trovasse conferma, per il territorio milanese sarebbe un danno enorme. Città Metropolitana e i comuni hanno sviluppato tutti i progetti, stanno procedendo con le gare. Proprio in queste settimane dovrebbero partire i cantieri. Perché fermare progetti a un passo dall’essere realizzati? Solo chi non ha mai amministrato nulla può ragionare in questo modo. Colpisce anche il fatto che le forze politiche di destra che oggi parrebbero sul punto di stralciare completamente questi progetti strategici per la città, mesi fa criticavano l’impianto dei Piani Urbani Integrati, lamentando che Milano e la Lombardia avrebbero dovuto ricevere maggiori risorse.”
La ristrutturazione dell’area tra via Gran Paradiso e via Monviso, che dovrebbe diventare, appunto, Parco dei Mulini, non ha ricevuto un unanime consenso, per molti residenti la trasformazione dell’area porterebbe a una decisa riduzione delle aree parcheggio, mentre sono del tutto contrari, 57 su 60, le famiglie che hanno detto no all’apertura di un varco in via del Pino che metterebbe in comunicazione la zona del Villaggio Ambrosiano e il nuovo parco.
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