Oddio mi si è strappata la bandiera

Il tricolore, la foglia di fico dei sovranisti di casa nostra.

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Il temporale e la bufera di queste ore hanno sollevato tetti, sradicato alberi centenari e provocato ingenti danni e non hanno risparmiato le bandiere poste all’ingresso della città: apriti cielo.

La città di Segrate, senza le bandiere sui pennoni all’ingresso della rotonda dell’areoplanino, è una città che ha perso la dignità di questo appellativo, senza vessillo non siamo niente, nulla, meno di una particella di sodio della Lete. Per le anime belle segratesi siamo allo sfascio, al degrado totale e c’è bastato poco, una bandiera strappata dal temporale.

Evidentemente, per qualcuno, le bandiere non hanno rivelato abbastanza quel lato miracolato e santo che hanno talune edicole votive, capaci di fermare colate laviche, inondazioni e pestilenze: non sono state in grado di salvare sé stesse dalla furia dei temporali. 

Ma la colpa è dell’amministrazione e del suo capo supremo, il sindaco Micheli, che non è stato abbastanza diligente da organizzare un picchetto d’onore per l’ammaina bandiera in vista della bufera in arrivo. E visto le tasse e le aliquote che paghiamo, oltre al picchetto d’onore, 12 colpi di salva di cannone sarebbero state il minimo. 

Per questi segratesi dall’animo sensibile, che dormono con la copia della Costituzione sul comodino che l’alternano in lettura al Vangelo, il problema non è di poco conto, siamo al limite del penale: vilipendio della bandiera. Sono gli stessi segratesi che misurano la vivibilità della città dalla cura delle aiuole, dal taglio dell’erba impreciso e vivono di nostalgia per un passato di cui stiamo ancora pagando i debiti.

Poco importa se la città continua a consumare suolo, sotto la scure delle licenze edilizie rilasciate per far cassa con gli oneri di urbanizzazione, sono gli stessi che hanno dimenticato in fretta la responsabilità di chi ha portato Westfield, il centro commerciale delle meraviglie, che presto si trasformerà nell’ennesimo quartiere residenziale, chiedendo alla città servizi e infrastrutture che interi quartieri, vecchi e nuovi, aspettano da anni.  

Intanto in città cominciano a scarseggiare i medici di base, la sanità del modello Formigoni continua la sua opera di devastazione della sanità pubblica a tutto vantaggio di quella privata.

Il presidente Fontana e la sua assessora continuano a inaugurare case della salute ma per certi segratesi non è tollerabile vivere in queste condizioni, senza una bandiera e senza il senso di Patria, Onore e Famiglia.

2 Comments

  1. Un gustosissimo pezzo che con ironia illumina le posizioni di certe formazioni politiche basate sostanzialmente sulla demagogia e sulla speculazione elettorale.
    D’altra parte a livello nazionale hanno dei maestri insuperabili basta vedere la Clips con la sceneggiata della Meloni (al tempo dell’opposizione ) sulle accise dei carburanti.
    L’articolo è anche apprezzabile perché scritto da un giornalista INDIPENDENTE che spesso a ragione ha messo alla gogna certe posizioni dell’attuale maggioranza.
    Complimenti.

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