Foibe e cattivo giornalismo

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Secondo Il Giornale sarebbe stato “snobbato” due volte, dal sindaco Sala, negandogli l’Ambrogino d’oro e poi anche dal sindaco di Segrate, città dove vive Piero Tarticchio, classe 1936, esule e testimone istriano della tragedia delle foibe titine, per il quale il Comitato 10 Febbraio ha organizzato una cerimonia riparatrice alla quale nessuna rappresentanza comunale segratese si è presentata.

La vicenda nasce circa tre settimane fa quando si è appreso che gli organismi consiliari di Palazzo Marino avevano deciso di non assegnargli l’Ambrogino d’oro cui era candidato e alla mancata assegnazione Piero Tarticchio aveva risposto: «Sì, lo so. Non è che sia deluso o cose del genere. Io non ho mai chiesto né ottenuto onorificenze di nessun genere e non mi è mai stato conferito alcun attestato di benemerenza per tutto il lavoro che ho fatto durante la mia vita in difesa dei diritti e della memoria di quella che è stata, ed è ancora, la mia gente». Il Giornale ha ricostruito la vicenda con gli occhiali della mai sopita polemica che le foibe e tutta la tragedia degli esuli istriani continua ad auto alimentarsi, anche ormai a distanza di decenni ma soprattutto dopo avere ristabilito una “certa” verità storica che non sembra soddisfare o mettere pace a tutta la vicenda. Secondo Il Giornale, infatti, Piero Tarticchio, scrittore, giornalista, artista, nato nel 1936, la cui famiglia fu devastata dalla pulizia etnica e politica perpetrata dai comunisti di Tito, sarebbe vittima di un doppio sgarbo maturato in ambito politico. I due sindaci, Giuseppe Sala e Paolo Micheli, entrambi di area PD, avrebbero scelto di far “prevalere i veti ai voti” come ha dichiarato lo stesso Tarticchio a Il Giornale. Una ricostruzione che cozza con il comunicato che il sindaco Micheli ha rilasciato qualche ora fa, preceduta da una conversazione Whatapp, parlando di “un’imboscata stupida e offensiva”.

Il Sindaco Micheli ha ricostruito l’accaduto: “Mi hanno invitato giovedì per sabato (e io avevo la giornata alla protezione civile), e hanno fatto un comunicato in cui scrivevano “in collaborazione col comune di Segrate”, ma nessuno ha mai approvato né ci è stata sottoposta una collaborazione o un patrocinio.”

Qui il comunicato del sindaco Paolo Micheli.

Abbiamo contattato Luca Sirtori, che come riporta sempre l’articolo de Il Giornale, ha partecipato alla “cerimonia riparatrice che aveva il solo scopo di rendere omaggio a un uomo che rappresenta la storia d’Italia”, spiega Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 Febbraio.

In un breve comunicato Sirtori riporta: Circa tre settimane fa sono stato contattato dall’associazione “Comitato 10 febbraio” (Associazione che si occupa della salvaguardia della cultura italiana nell’Adriatico orientale) che intendeva organizzare un evento pubblico a Segrate per consegnare un riconoscimento al nostro concittadino Piero Tarticchio. In qualità di Consigliere Comunale e di grande estimatore di Piero e della sua lunga attività, volta a mantenere vivo il ricordo del genocidio praticato dai partigiani di Tito ai danni degli italiani in Istria, ho fornito volentieri il mio contributo per richiedere la prenotazione della sala presso il Centro Verdi.

 “So che il Comitato ha contattato anche l’Amministrazione per coinvolgerla nell’evento, il sindaco Paolo Micheli, d’altronde, si è sempre dimostrato attento a valorizzare la testimonianza di Tarticchio e più in generale a ricordare in modo adeguato la tragedia delle foibe. Lo testimonia anche il suo voto favorevole alla mozione di Fratelli d’Italia per l’intitolazione a Norma Cossetto di un luogo pubblico segratese. Mi è stato detto che non ha potuto presenziare a causa di impegni pregressi e non ho dubbi in merito. Certo, l’assenza di un rappresentante dell’Amministrazione segratese lascia un po’ perplessi. Non vorrei che la linea seguita dal Comune di Milano e dall’Amministrazione Sala, che hanno inspiegabilmente negato a Tarticchio l’Ambrogino d’oro, abbia indotto la sinistra segratese a una sorta di “allineamento”. Se così fosse sarebbe davvero spiacevole, perché confermerebbe una certa sudditanza politica della nostra Giunta nei confronti di Sala e, allo stesso tempo, getterebbe un’ombra di opportunismo su vicende che meritano il ricordo unanime da parte di tutti gli italiani”.

Dalle parole di Sirtori si può ben ricostruire la vicenda, che Il Giornale ha montato a polemica dove non c’era nessuna polemica e nessun intento ostativo – almeno da parte del sindaco di Segrate – alla premiazione del concittadino Tarticchio, forse è mancato un po’ di coordinamento, ma certo nessun sgarbo istituzionale segratese al suo benemerito concittadino.

Questa vicenda racconta quanto la tragedia degli infoibati continui a dividere gli animi e ad alimentare polemiche mai sopite, spesso cercando di affiancare storie e vicende che non hanno nulla in comune, come l’antifascismo e la tragedia delle fobie e come spesso l’antifascismo sia associato al comunismo, dimenticando una grossa fetta di partigiani e combattenti che nulla ebbero a che fare con il comunismo. 

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