Un anno fa speravamo in una via d’uscita, di un rimedio, di un vaccino ma l’annuncio finalmente che qualcosa, non di definitivo, stava per arrivare, non ha messo tutti d’accordo. Assistere alle lunghe file davanti alle farmacie per un tampone, per un bollo di limitata normalità, fa riflettere: dove abbiamo sbagliato, 130 mila morti nel nostro Paese non sono una prova sufficiente per stabilire la pericolosità di questo virus? I dati a confronto tra gli ospedalizzati di un anno fa e quelli di queste settimane perché continuano a non convincere i più scettici, i più riottosi al vaccino? È sconfortante leggere della morte di tanti uomini e donne che hanno scelto di non vaccinarsi, non è una sconfitta solo loro, è una perdita per tutti, per il buon senso, per le ragioni della scienza, per quella politica che continua a cavalcare ambiguità e dissenso, per una manciata di voti in più.
Anche per la nostra città è ora di fare un bilancio di fine anno, l’abbiamo fatto con chi ci amministra. Abbiamo posto tante domande, per alcune non abbiamo ricevuto risposte, per altre le ragioni dei nostri interlocutori erano tutte meritevoli di attenzione, anche se molto distante tra loro, e abbiamo tentato di condensare come meglio abbiamo potuto in questa lunga intervista dove abbiamo affrontato alcuni dei temi caldi della nostra città.