L’entrata in servizio della Linea M4 era attesa come una grande conquista e un segno di integrazione con il capoluogo ma soprattutto un’opportunità in più per i pendolari che ogni giorno si recano a Milano, invece, rischia di trasformarsi in una delusione per tanti residenti dell’area est di Milano così come per molti segratesi.
ATM ha annunciato pesanti cambiamenti sulle linee di superficie che riguardano le zone servite dalla nuova linea metropolitana, come la soppressione della 73 e la limitazione della 38 fino a via Corelli, tagliando fuori Novegro.
Inevitabili le proteste e le petizioni per tentare di far cambiare idea ai vertici di ATM ma soprattutto al sindaco Sala. Nelle ultime ore, dopo le proteste e i sit-in da Palazzo Marino fanno sapere che stanno riflettendo sul da farsi.
E mentre a Palazzo Marino riflettono, per Segrate la decisione del sindaco milanese ha tutta l’aria di un altro ceffone al sindaco Micheli e alla città che rappresenta. A quanto pare, nessuno sapeva delle intenzioni di Sala o forse, se sapevano, hanno sottostimato i disagi per i segratesi.
Il sindaco Micheli si deve essere abituato ad incassare silenziosamente scelte e decisioni dirigiste che città metropolitana tenta di far digerire ai suoi vicini, vedi gestione Idroscalo, multe Linate, per esempio.
Sui social monta il dissenso, nascono gruppi di protesta e opposizione alle scelte della giunta Sala e Micheli sul suo profilo FB scrive “Ci vorrà un po’ di tempo, ma ci arriveremo. In contemporanea sono stati ridimensionate due linee di superficie: da domani la 73 diventa 973 e farà capolinea a Linate in coincidenza con la MM4. Anche la 38 non partirà più da Novegro ma dal Saini. Meno superficie, più galleria, più velocità, meno traffico. Avanti così!”
Sindaco, provi a spiegare ad anziani, disabili e tanti altre categorie che si vedono costretti a prendere tre mezzi per fare lo stesso percorso di prima dell’arrivo della metropolitana che “Meno superficie, più galleria, più velocità, meno traffico” è bello!
I tempi della politica, ancora una volta, non sono i tempi dei cittadini.
Il sindaco Micheli persegue il Modello Segrate, con il Chilometro verde e i proclami sulla città green – 36 mila alberi, Oasis, le dune al Centro Parco, i ragazzi a scuola con il ciclobus – mentre la piattaforma ecologia rimane chiusa, rimandando di mese in mese la riapertura, il verde rischia di diventare eccessivo, poca o nessuna manutenzione, i genitori degli alunni della Scuola di Infanzia a San Felice devono scendere in piazza per conoscere i tempi di ripristino della normale agibilità delle aule, a quasi un anno dal maltempo che le aveva danneggiate e interi quartieri soffrono sempre di più una politica completante distaccata dalla realtà.
La propaganda ha superato ogni limite, ogni decenza, senza che nessuno in Consiglio comunale o tra la stessa giunta abbia un sussulto di orgoglio per dire basta, torniamo alle cose serie, torniamo ad occuparci della vita dei segratesi.